Dal 6 maggio 2015 lo spazio polivalente delle culture del Museo delle Culture di Milano, Mudec, prenderà vita con un primo evento dedicato ai bambini. Seguiranno numerosi eventi coordinati dal Tavolo Mudec di cui fa parte Dora e Pajtimit.
Inoltre, martedì 12 maggio, alle ore 11, presso lo Spazio Polivalente delle Culture è prevista una conferenza stampa per la presentazione del programma degli eventi.
Scarica il programma complete in pdf
MAGGIO
mercoledì 6 maggio ore 17,00
GIOCAMONDO
A cura di: Accademia del gioco dimenticato
Incontro dedicato ai bambini. Verranno presentati 35 giochi da strada dei bambini del mondo. L’Accademia del gioco dimenticato nella sua sede alla Fabbrica del Vapore ha raccolto la documentazione di oltre 150 giochi del mondo.
Giorgio F. Reali, giocologo, inventore di giochi e progettista di spazi verdi idonei a giochi “senza strutture fisse”, è il fondatore dell’Accademia del gioco dimenticato. È spesso invitato in qualità di esperto di giochi tradizionali in numerose trasmissioni televisive. È coordinatore del progetto “Città in gioco”, l’Associazione fra le Città italiane che hanno musei per i bambini. Nel 2000 ha promosso il referendum “I cento giochi da salvare per il nuovo millennio” e ha ricevuto oltre 20.000 schede di preferenza. Da sempre ama mettere insieme materiali semplici e diversi e di questa passione ha fatto una vera e propria professione, diventando l’ideatore delle manualità per l’Albero Azzurro. Per Salani ha pubblicato con Niccolò Barbiero “Il giardino dei giochi dimenticati” e “Il nonnolibro”, due manuali ad uso di grandi e piccoli per non dimenticare e divertirsi anche oggi con i giochi di ieri.
Informazioni: www.giocodimenticato.it
giovedì 14 maggio ore 19,30
1915 IL CANTO SPEZZATO. MUSICA E POESIA ARMENA
A cura di: Unione Armeni d’Italia
Nella ricorrenza del centenario del Genocidio degli Armeni, uno spettacolo multimediale ridona voce ai protagonisti della storia.
Il soprano Ani Balian, accompagnata al pianoforte dal M° Gianfranco Iuzzolino, interpreta i canti armeni tradizionali raccolti dal grande etnomusicologo Gomidàs.
L’attrice Elda Olivieri recita opere di poeti armeni che hanno vissuto in prima persona il dramma del genocidio pagando con la loro stessa vita e legge brevi brani di scrittori armeni e non che hanno lottato contro l’insabbiamento delle notizie ed il conseguente negazionismo, oltre a citare qualche frase tratta dalla raccolta dei documenti diplomatici Italiani sull’Armenia curata da un gruppo di docenti di storia italiani.
Agop Manoukian, presidente onorario dell’Unione Armeni d’Italia e autore del libro “Presenza armena in Italia 1915-2000”, attraverso il racconto di storie di personaggi emblematici, ripercorrerà le tappe della storia della presenza degli armeni in Italia.
La proiezione di immagini dell’epoca contribuirà alla contestualizzazione di melodie e parole.
sabato 16 maggio ore 18,30
LA TRADIZIONE ORALE BEDUINA. BILINGUISMO E MINORANZE: COME LE CULTURE SI RACCONTANO ATTRAVERSO LE FIABE
A cura di: Associazione Vento di Terra ONG
Dal 2012 l’impegno di Vento di Terra, oltre alla tutela e promozione del diritto all’istruzione in Palestina, è teso a valorizzare la Tradizione Orale Beduina, attraverso un programma di formazione degli insegnanti, di ricerca sulla tradizione orale, di trascrizione e diffusione delle fiabe e leggende tradizionali.
La cultura beduina rischia oggi di venire completamente cancellata, sopraffatta dalle logiche di un conflitto che continua ad apparire senza soluzione. In particolare le nuove generazioni, intrappolate in Area C dal muro di separazione e dai checkpoint, rischiano di perdere il patrimonio legato al nomadismo e alla “civiltà della tenda” che hanno scandito la vita beduina per secoli. La narrazione e la riscoperta delle radici nomadi in un ambiente sconvolto dal conflitto e da un’urbanizzazione serrata è fondamentale per valorizzare l’identità beduina. Assieme ai giovani della comunità Jahalin, Vento di Terra ha attivato un percorso educativo di reinterpretazione e attualizzazione della tradizione orale beduina. Le parole della tradizione orale si sono trasformate in un libro e le immagini in un documentario affinchè, attraverso lo sguardo degli stessi bambini, possano trasmettere al mondo, in modo semplice e diretto, il valore e l’unicità di una cultura millenaria. Il programma ha visto il coinvolgimento delle scuole primarie beduine dei villaggi di Al Khan Al Ahmar, Wadi Abu Hindi e Al Jabal così come la partecipazione attiva di alcuni partner italiani, tra cui l’associazione culturale Scaldapensieri di Milano, gli illustratori Giulia Orecchia, Emanuela Bussolati e Dario Cestaro, il Forum di Omegna- Parco Letterario della Fantasia Gianni Rodari, le scuole primarie del distretto di Omegna. Gli interventi compiuti hanno permesso di realizzare una ricerca documentale sulla tradizione orale beduina e, attraverso laboratori attivi centrati sulla promozione della lettura, sul disegno e sulla scrittura creativa, hanno portato alla realizzazione di due libri illustrati e di due cd video-fotografici sulla realtà beduina.
Durante l’incontro si parlerà della cultura beduina e verrà presentato il percorso “Come nasce un libro: il lavoro di ricerca e valorizzazione delle proprie radici culturali nell’elaborazione del testo e delle immagini. Chi crea i libri: autori e illustratori”. È prevista quindi la lettura di una tra le storie raccolte nel volume “Ghula, Anasyie e Huseini: storie tradizionali dai bambini beduini di Palestina ai bambini del mondo” e la proiezione del materiale video e fotografico relativo al progetto realizzato e alle attività svolte con i bambini beduini.
giovedì 21 maggio ore 19,30
ARMENI IN ITALIA E ITALIANI IN ARMENIA, INSIEME PER LA SALVAGUARDIA DI UN AFFASCINANTE PATRIMONIO ARTISTICO
A cura di: Politecnico di Milano con Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, Consolato Onorario Della Repubblica Armena
Con un video e molte immagini saranno presentate le caratteristiche salienti del patrimonio artistico dell’Armenia e le attività poste in atto per promuoverne la salvaguardia e valorizzazione.
L’incontro trarrà spunto dalla presentazione di un libro recentemente uscito, “The Politecnico di Milano in Armenia. An Italian Ministry of Foreign Affairs project for Restoration Training andSupport to Local Institutionsfor the Preservation and Conservation of Armenian Heritage, Oemme edizioni, Milano 2014” come occasione per parlare della cultura architettonica e artistica armena e dei legami culturali che si sono creati con l’Italia. Nell’anno in cui si celebra il centenario del genocidio perpetrato nei confronti degli armeni e in cui ci saranno diverse occasioni per parlare di Armenia, proponiamo di far conoscere al pubblico anche un aspetto meno drammatico ma interessantissimo della cultura armena celebrando la qualità del patrimonio artistico che questo popolo ha saputo creare e il valore aggiunto dello scambio di esperienze proposto e realizzato dal Politecnico di Milano nell’ambito di un progetto di cooperazione culturale cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri per la formazione al restauro e vincitore quest’anno di un Europa Nostra Award.
sabato 23 maggio ore 18,30
RIFLESSIONI SULLA CULTURA ALBANESE
A cura di: Centro della Cultura Albanese
L’iniziativa, con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Albania in Italia e del Ministero della Cultura dell’Albania, vuole far conoscere meglio ai cittadini di Milano l’Albania e la sua cultura, attraverso alcune riflessioni della nuova guida turistica “Tirana e Albania”, pubblicata nel mese di maggio 2014 dalla casa editrice milanese Morellini Editore.
“Tirana e Albania” è la prima guida appositamente scritta per gli italiani che intendono conoscere il “Paese delle Aquile”: accompagna gli amici della cultura albanese nella scoperta culturale di quanto di meglio il paese ha da offrire, e al tempo stesso permette loro di osservarlo attraverso gli occhi e la sensibilità degli stessi albanesi. La guida è infatti il frutto della collaborazione di una coppia di autori: l’italiano Francesco Vietti, antropologo, e Benko Gjata, giornalista e direttore del Centro di Cultura Albanese di Torino, che prenderanno parte entrambi alla presentazione.
Modera l’incontro Vasenka Rangu Direttrice del Centro Cultura Albanese di Milano
lunedì 25 maggio ore 17,30
ABORIGENI D’AUSTRALIA. POESIA + ARTE + MUSICA
A cura di: Università degli studi di Trento, QuDu Libri, in collaborazione con Galleria Bolzani e con la partecipazione di Survival International Italia.
Con il patrocinio dell’Ambasciata d’Australia
Un close-up sulla cultura indigena d’Australia attraverso diverse modalità espressive quali la poesia, le arti visive e la musica. Con l’intervento degli autori saranno presentati come introduzione storica e letteraria sulla cultura indigena d’Australia i libri “Oodgeroo Noonuccal. Con ‘We are Going’ ” di Francesca Di Blasio e Margherita Zanoletti (Università degli studi di Trento, 2013) e “Inside Black Australia” a cura di Pericle Camuffo e Nicoletta Buttignon (Bologna: QuDu, 2013), incentrati su due pietre miliari della poesia aborigena del XX secolo, rispettivamente del 1964 e del 1988.
Interverrà poi Alberto Bolzani, esperto di arte aborigena australiana, che illustrerà tre quadri provenienti dalla collezione dell’Aboriginal Art Museum di Utrecht e prodotti presso il Papunya Tula Artists Centre, nel deserto centrale australiano. Il dott. Bolzani spiegherà il significato di ciascun dipinto, illustrando la tecnica, i contenuti, la storia e gli artisti coinvolti. Come conclusione è proposto l’ascolto di alcuni brani eseguiti live da Ilario Vannucchi al didgeridoo, strumento tradizionale e di grande suggestione scenografica e acustica.
La serata è introdotta da un saluto istituzionale da parte dell’Ambasciatore australiano in Italia, Mike Rann.
giovedì 28 maggio ore 18,30
I MURIA E LE LORO DANZE.
Racconti e immagini di una tribù del Chhattisgarh, nell’India centrale.
A cura di: AsiaTeatro
Conferenza di Roberta Ceolin con immagini e storie da una ricerca sul campo.
Da oltre trent’anni Roberta Ceolin studia le culture delle minoranze etniche del subcontinente indiano; per documentarle ha compiuto numerosi viaggi nelle aree più impervie e remote dell’India, alla ricerca delle popolazioni tribali meno conosciute. È vicepresidente dell’associazione culturale “Obiettivo sul mondo” che organizza mostre tematiche ospitate in musei e prestigiose sedi istituzionali sia in Italia che in India; pubblica articoli e libri di carattere geografico-etnografico; collabora con l’Università degli Studi di Roma “la Sapienza” tenendo incontri e conferenze.
sabato 30 maggio ore 18,30
LE ORIGINI DEL NUMERO NELLA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ARABA E INDIANA.
A cura di: Associazione culturale AB, Casa della Cultura Musulmana di Via Padova, Associazione “Via Padova è meglio di Milano”
Conferenza condotta dall’architetto giordano Asfa Mahmoud, coadiuvato dall’artista e calligrafo iracheno Jasim Akram.
Dopo la partecipazione al progetto sul Caravanserraglio in occasione del Bookcity edizione 2014, continua la collaborazione del Tavolo MdC con la comunità musulmana di via Padova, significativa realtà socio-culturale in un quartiere già ricco di presenza multietnica e di proficuo scambio multiculturale.
Asfa Mahmoud ci introdurrà al significato dell’espressione artistica nella cultura araba, con particolare riferimento al tema dell’elaborazione grafica compiuta dagli arabi a partire dalla stilizzazione dei numeri indiani. Jasim Akram attraverso l’uso artistico del calamo, la penna di canna ancora oggi utilizzata per la scrittura araba elegante, ci mostrerà come l’evoluzione del sistema di numerazione, rappresenti un esempio affascinante della contaminazione tra civiltà, svelandoci le lontane origini e successive interpretazioni del sistema numerico diffusosi anche in Europa, a partire dal XIII secolo.
domenica 31 maggio ore 16,30
I BERBERI – UNA GRANDE CULTURA DI RESISTENZA
DA AGOSTINO A IDIR
A cura di: Associazione Culturale Berbera
Conferenza di Vermondo Brugnatelli sulla storia e cultura dei Berberi, che da sempre appaiono una cultura di “resistenza” ma anche di integrazione armoniosa alle molte culture che si sono sovrapposte nel Nordafrica: fenici, greci, romani, arabi, turchi, potenze coloniali europee. Nell’antichità l’esempio più celebre di questo fecondo incontro di culture è sant’Agostino, che proprio a Milano ebbe l’incontro con Ambrogio che segnò la sua vita e quella della chiesa dei primi secoli. Nei tempi moderni, i cantautori impegnati, come Idir (nome tradizionale berbero che significa “vivrà” e viene dato in senso augurale) e molti altri, tengono viva, nella modernità, la lingua e la cultura di questo antico popolo.
Vermondo Brugnatelli è professore associato di Lingue e letterature del Nordafrica presso l’Università di Milano-Bicocca. Specializzato in linguistica, ha insegnato in diverse università in Italia e all’estero. È considerato uno dei maggiori esperti di linguistica berbera in Italia. Dirige il Centro Studi Camito Semitici di Milano, è presidente dell’Associazione Culturale Berbera ed è segretario della sezione di berberistica nella “Classe Africana” dell’Accademia Ambrosiana. Tra le sue numerose opere, si segnala la traduzione e cura della più grande raccolta di fiabe tradizionali berbere in italiano (Fiabe del popolo tuareg e dei Berberi del Nordafrica, Mondadori, 2 voll.).
GIUGNO
giovedì 4 giugno ore 18,30
FILOSOFIA INTERCULTURALE E VALORI ASIATICI
A cura di: Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea e Casa Editrice ObarraO
Intervengono Alessandra Chiricosta e Andrea Staid. Coordina Maurizio Gatti.
Nel contesto globalizzato e multietnico della contemporaneità si manifesta sempre più forte l’esigenza di ripensare la storia e gli esiti del pensiero filosofico, in una modalità che non sia autoreferenziale ed etnocentrica. La filosofia occidentale, in particolare, per poter instaurare un autentico dialogo con realtà di diversa origine, deve rimettere in discussione i suoi presupposti culturali, linguistici, etici, metodologici.
Alessandra Chiricosta insegna presso l’Università Tor Vergata di Roma. Ha lavorato e svolto attività di ricerca presso l’Hanoi University (Vietnam) e l’Università “Roma Tre” nel contesto degli studi filosofico-interculturali, post-coloniali, filosofia delle donne, gender studies in particolare riferimento alle culture del Sudest Asiatico e dell’Asia orientale. Fa parte del comitato editoriale di Iaph Italia, branca italiana dell’Associazione Internazionale delle Filosofe, in cui si occupa principalmente della dimensione interculturale e post coloniale delle filosofie delle donne. Marzialista, declina in senso interculturale le filosofie e le pratiche delle arti di combattimento asiatiche, soprattutto nel loro declinarsi nei corpi delle donne. È consulente antropologa e di Gender in progetti di cooperazione. Autrice di numerosi articoli e libri, ha pubblicato in particolare “Filosofia Interculturale e Valori Asiatici” (2013) e “Vietnam. Miti e Racconti” (2014).
Andrea Staid è docente di antropologia culturale presso la NABA, editor della casa editrice Elèuthera, collabora con diverse testate giornalistiche. È autore de Gli arditi del popolo (Edizioni La Fiaccola, 2007), Le nostre braccia. Meticciato e antropologia delle nuove schiavitù (Agenzia X, 2011), Dannati della metropoli. Etnografie migranti ai confini della legalità (milieu 2014), I Senza Stato. Potere, economia e debito nelle società primitive ( Bebèrt, 2015).
Maurizio Gatti, milanese, già assistente di Antropologia Culturale all’Università Cattolica di Milano e a Cà Foscari di Venezia, nel 1998 fonda con un gruppo di amici ObarraO edizioni. Curioso, studioso e appassionato dell’Asia Orientale, per la casa editrice ricerca e valuta testi e scrittori dell’Asia che siano significativi nel trasmettere al lettore italiano i valori, la cultura e la contemporaneità dei paesi dell’area.
giovedì 11 giugno ore 18,30
VIA PADOVA IN 3D
A cura di: Associazione culturale AB con Associazione “Via Padova è meglio di Milano”
Proiezioni video e fotografiche di 5 anni di festa “Via Padova é meglio di Milano”, presentato dai responsabili dell’associazione, come occasione di riflessione e dibattito sull’esperienza unica di un quartiere multietnico dei più famosi tra le periferie di Milano, e della sua evoluzione da luogo ridotto a coprifuoco a quartiere esempio di convivenza multietnica e di presenza produttiva, umana, associativa e commerciale.
La mostra fotografica “Via Padova in 3d” ha avuto una sua prima uscita nel settembre 2012 documentando l’edizione del maggio 2012 in versione cartacea, in occasione di un evento denominato “Il mondo nel quartiere in 3D”, organizzato contemporaneamente in tre zone di Milano (Via Padova, Dergano e Baranzate). La mostra è ora in via di aggiornamento su tutte le 5 edizioni della festa, con proiezioni video di spot, documentazioni di alcuni tra gli eventi, clips e significativi singoli scatti fotografici, realizzate da diversi videomaker e fotografi coinvolti negli anni nella programmazione della componente immagine della festa.
La proiezione contiene anche mostre tematiche che testimoniano il lavoro progettuale effettuato da diversi artisti, architetti e designer dell’associazione “Via Padova é meglio di Milano”, tra cui installazioni nell’ambiente, ritratti fotografici di commercianti, studi e ricerche delle storie di alcuni caseggiati. Sarà presente anche un video di 2 minuti di una ricerca fotografica dei luoghi di culto cristiani nel mondo musulmano, curata da ed esposta presso la Casa della Cultura Musulmana nell’ultima edizione del 2014, insieme a una storica rassegna stampa. “Via Padova in 3d” è un allestimento che testimonia e diventa opera e in occasione dell’Expo e nella sede del Museo delle Culture vuole illuminare con la forza evocativa dei suoi 4 chilometri di via 5 anni di percorso umano e creativo.
sabato 13 giugno ore 18,30
IL CORPO UNA SCULTURA DANZANTE
A cura di: Alpiandes con Felisa Alvear
Workshop rivolto a tutti. Danzare per le vie del sole e della pachamama con i ritmi dell’America latina: un viaggio verso le origini della danza di queste terre piene di presenze ancestrali, dove tre sono le grandi componenti artistiche: india, europea e africana. Approdando ai giorni nostri con la danza troviamo la complessità ritmica che riflette la varietà etnica del continente. Con la direzione della coreografa Felisa Alvear i partecipanti verranno condotti in un percorso attraverso musiche di varia tipologia e provenienza che li porterà a esprimersi con il corpo, la gestualità e la parola, sviluppando l’immaginazione e la capacità creativa in movimenti di libera espressione.
Felisa Alvear, nata in Cile, è coreografa, attrice e cantante. Diplomata all’Accademia Nazionale di Teatro e Danza popolare del Cile. Studia principalmente le tre grandi componenti culturali-artistiche delle Americhe: la cultura india, europea ed africana. In Europa segue le scuole di danza contemporanea di Carolyn Carlson e Pina Bausch e studia flamenco al conservatorio di Malaga. Tiene spettacoli e seminari in America Latina. Coordina e realizza progetti multiculturali in diverse città italiane e europee.
martedì 16 giugno ore 17,30
IN CHE LINGUA CREA LE SUE STORIE UNO SCRITTORE MIGRANTE POLIGLOTTA
A cura di: Arci Milano
Ragionamenti, storie ed esperienze con Pap Khouma (scrittore di origine senegalese), Mihai Mircea Butcovan (scrittore e poeta di origine rumena), Urmila Chakraborty (scrittrice di origine indiana). Coordina il Prof. Stefano Caldirola, docente di storia contemporanea dell’Asia presso l’Università di Bergamo.
È molto ricca di nomi e di esperienze la presenza di Italia di scrittori che provenienti da altri paesi scrivono in italiano pur mantenendo un rapporto vitale sia di uso che di scrittura con le loro lingue originali. A volte le diverse lingue in cui scrivono si alternano e rappresentano l’esperienza di un percorso stimolante come metafora di una futura società poliedrica e interculturale.
Pap Khouma, nato in Senegal, vive e lavora a Milano. Ha scritto diversi romanzi, “Io venditore di elefanti”, “Nonno Dio e gli spiriti danzanti”, “Noi Italiani neri”. Il primo, pubblicato nel 1990, è utilizzato come testo nelle scuole medie. Giornalista e conferenziere molto impegnato nelle tematiche sociali e culturali, partecipa in Italia e all’estero a convegni e festival di letteratura. Dirige El Ghibli (www.el-ghibli.org) ed è direttore responsabile della rivista online di informazione Italo Africana Assaman.
Mihai Mircea Butcovan è nato nel 1969 a Oradea, in Transilvania, Romania. In Italia dal 1991, vive a Sesto San Giovanni e lavora a Milano. Ha pubblicato il romanzo “Allunaggio di un immigrato innamorato” (Besa 2006) e le raccolte di poesie “Borgo Farfalla” (Eks&Tra 2006) e “Dal comunismo al consumismo. Fotosafari poetico esistenziale romeno-italiano” (Linea BN 2009). Di recente pubblicazione è il racconto “Due dita di troppo” inserito nell’antologia “Milano d’autore” (Morellini 2014).
Urmila Chakraborty, nata in India, vive e lavora a Milano da più di 15 anni dopo aver lavorato e vissuto in diversi paesi. È direttrice di “Englishour” che eroga servizi linguistici e culturali alle aziende ed è docente nel Dipartimento di Scienze delle Mediazione Linguistica e di Studi Interculturali dell’Università degli Studi di Milano. Traduttrice, interprete e scrittrice accademica e di saggi, ha al suo attivo diverse pubblicazioni sullo scenario socio culturale indiano e ha anche eseguito lavori di traduzione in vari ambiti e varie lingue. Da anni collabora con diverse istituzioni culturali. Parla inglese, hindi urdu, bengalese, italiano. Nel 2013 ha scritto “Milano 4ever”, un libro bilingue che raccoglie docustorie su Milano.
domenica 28 giugno ore 16,30
LA CALLIGRAFIA COME ARTE IN CINA E IN GIAPPONE
Conferenza di Carmen Covito e dimostrazione con la partecipazione dei calligrafi Bruno Riva e Katia Bagnoli
A cura di: AsiaTeatro in collaborazione con shodo.it
L’arte della calligrafia, nata in Cina e diffusa in Giappone e in Corea, è stata in ogni epoca uno strumento culturale di uso pratico e al tempo stesso un importante elemento di godimento estetico, considerato allo stesso livello artistico della pittura, oltre che una via per la realizzazione spirituale degli individui. Questo sapere tradizionale oggi è più vivo che mai, e pronto a confrontarsi con le avanguardie artistiche contemporanee.
Carmen Covito, scrittrice e studiosa di cultura giapponese, dirige la rivista di studi online “AsiaTeatro” (www.asiateatro.it) ed è presidente dell’omonima associazione.
I calligrafi Bruno Riva e Katia Bagnoli sono tra i fondatori della Confederazione Europea di Calligrafia, dell’Associazione culturale shodo.it, dell’Accademia di calligrafia Ruimo. Membri della Japan Educational Calligraphy Federation (Nihon Kyōiku Shodō Renmei), espongono le loro opere in Europa, negli Stati Uniti e in Asia orientale. Organizzano mostre di calligrafia in Italia e in Svizzera e collaborano con associazioni e università cinesi nell’organizzazione di mostre internazionali. Per altre informazioni: www.shodo.it
LUGLIO
sabato 4 luglio ore 18,30
LO SHAHNAMEH (“LIBRO DEI RE”)
A cura di: Arci Milano e Associazione Tarmeh
Lo Shahnameh (“Libro dei re”) di Firdusi, la grande epopea all’origine della cultura Persiana presentata da Aram Ghasemy. Lo Shahnameh racconta il passato mitico e storico del suo paese, l’Iran, dalla creazione del mondo fino alla conquista islamica del VII secolo.
Aram Ghasemy, regista, attrice, danzatrice e studiosa, nata in Iran, ha fondato a Teheran la compagnia teatrale Tarmeh, producendo spettacoli, performances, esposizioni d’arte e audiovisivi in maniera indipendente. Nel 2007 Tarmeh diventa una compagnia internazionale e nel 2010 un’associazione culturale con sede a Milano.
giovedì 9 luglio ore 18,30
PRAGMATICA E COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
A cura di: Cooperativa Chirone
Conferenza/seminario con la partecipazione dei docenti della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici “P.M. Loria” (Società Umanitaria) di Milano. Il seminario illustrerà come la comunicazione interculturale sia uno spazio problematico in quanto mette in gioco in modo rilevante la condivisione o meno di credenze, aspettative, impliciti enciclopedici che incidono sull’interpretazione del discorso e sui meccanismi della traduzione.
Nel linguaggio non sono solo presenti regole grammaticali ma anche assunzioni e presupposizioni di ordine culturale da cui dipende la riuscita o il fallimento della comunicazione. I fatti culturali non sono qualcosa che si aggiunge alle competenze linguistiche come aspetti tra loro estranei e indipendenti ma, al contrario, la competenza culturale è intimamente connessa alla dimensione linguistica. La cultura è insomma iscritta nel linguaggio. Questa stretta connessione si rivela in modo decisivo nel momento dell’azione comunicativa allorché due soggetti cercano di intendersi attraverso i discorsi.
Interventi di: Paola Agnoletto, Sergio Airoldi, Stefano Bertani, Chiara Spallino
sabato 11 luglio ore 18,30
L’AFRICA DI CHEIKH ANTA DIOPP
A cura di: Sinafrica
L’Africa di Cheikh Anta Diopp nella sua opera e nella sua eredità, a cura di Ibrahima Cisse. Una presentazione del grande antropologo senegalese secondo i ricordi e gli studi di un suo allievo.
Cheikh Anta Diop (1923–1986) è stato uno storico, antropologo e fisico senegalese. I suoi studi sull’Africa precoloniale furono ripresi nei confronti e dibattiti sull’identità africana e ne fecero uno dei più controversi intellettuali del suo tempo. Sono celebri le sue ricerche sull’origine delle culture africane collegata alla cultura e alla storia dell’antico Egitto.
giovedì 16 luglio ore 18,30
L’ATTORE IN INDIA: RIVIVERE LA TRADIZIONE
Conferenza di Marilia Albanese
A cura di: AsiaTeatro
Nell’arte scenica indiana tradizionale la resa psicologica dell’attore è subordinata alla sua espressione corporea, frutto di rigidissimo lavoro. Un sapere ancestrale afferma che il corpo precede la mente: l’artista non agisce, ma è agito da energie profonde, pre-consce. Ma, paradossalmente, l’attore non emozionato scatena emozioni. La disidentificazione e il distacco gli permettono di trasferire il sentire individuale su un piano universale, realizzando il rasa, il godimento estetico e i suoi effetti catartici.
Marilia Albanese, socia fondatrice dell’associazione AsiaTeatro, è laureata in Sanscrito e Indologia e ha diretto la sezione lombarda dell’Is.I.A.O. (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) fino al 2011. È stata docente di Arte Scenica Indiana al Conservatorio di Vicenza “Arrigo Pedrollo”. Ha curato esposizioni e mostre sull’India, ultima delle quali è stata “Magie dell’India: dal tempio alla corte capolavori d’arte indiana”, presso Casa dei Carraresi a Treviso. Ha prodotto i testi dei documentari della serie “La Dea ferita” editi dalla Televisione della Svizzera Italiana, sullo iato fra l’importanza della Dea nella civiltà indiana e la condizione della donna nella vita di tutti i giorni. È autrice di numerosi articoli e saggi.
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