Un dialogo dai toni delicati ha caratterizzato l’appuntamento dedicato all’arte poetica La poesia senza confini: poetesse albanesi e della diaspora a confronto, di Albania Letteraria, in collaborazione con il Il Centro Editoriale per la Diaspora, il Centro Culturale Slow Mill e l’Associazione Dep Dora e Pajtimit, che si è svolto venerdì 17 novembre nella suggestiva cornice della Libreria Tirana Times. L’incontro ha visto protagoniste quattro poetesse: Manjola Nasi e Olimbi Velaj, dell’Albania, Griselda Doka con Loreta Schillock, della Diaspora. Moderatrice della conversazione Milena Selimi.
A introdurre l’evento Anna Lattanzi e Mimoza Hysa, direttrice del Qendra e Botimeve për Diasporën: la prima ha illustrato brevemente la Rassegna in cui è stato collocato l’incontro, l’importanza dello scambio interculturale tra Italia e Albania e quella del libro, uno strumento dal profilo divulgativo e informativo. La Hysa ha parlato della bellezza della poesia e della sua rilevanza, ponendo l’accento sui progetti di traduzione del Centro Editoriale, che tra gli altri, vede la trasposizione delle poesie di Dritëro Agolli in diverse lingue.
L’opera di trasposizione, il suo ruolo e le sue caratteristiche, sono stati gli argomenti che hanno aperto il dibattito. Si è fatto riferimento al peso della lingua nella composizione poetica e da come cambiano le emozioni, a seconda dell’idioma utilizzato, come ha affermato Manjola Nasi.
“Sei a seconda della lingua che utilizzi: non si può prescindere da essa, perché la parlata ha il suo ruolo nelle sensazioni che trasmetti e in quanto tu ti emozioni mentre scrivi.”
Si è discusso sulle suggestioni date dalla lettura delle proprie poesie tradotte e ancora di quanta attenzione si ponga, durante la stesura di un componimento, al suo futuro, a quando sarà nelle mani del lettore. La coscienza, prima di tutto, come ha sottolineato Griselda Doka.
“Quando si scrive si deve essere coscienti di quello che si fa. Sono finiti i tempi in cui lo si faceva per ispirazione. È sempre importante ricordare che si sta creando qualcosa che sarà consegnato agli altri.”
Porre l’attenzione alla comunicazione è uno dei primari aspetti per Olimbi Velaj.
“La poesia è comunicazione, la scrittura è comunicazione e questo serve tenerlo presente, affinché si scriva con consapevolezza.”
La piacevole e costruttiva conversazione ha toccato tematiche importanti, come la paura e la morte, che sono al centro delle poesie della Nasi o quella della felicità, seppure a volte amara, intorno alla quale si snoda la poetica della Velaj. Una necessità essenziale quella sentita dalla Doka, di voler dare qualcosa attraverso la sua poesia, sostenendo la cultura albanese e quanto avvertito dalla Schillock, che oltre al mondo della traduzione ha voluto abbracciare anche l’universo poetico. L’estetica e la bellezza, il messaggio e le emozioni hanno costituito il fulcro di diversi interventi.
Le letture, l’incrociarsi di sorrisi, di parole, di domande e di risposte, hanno dato spazio alla poesia, che è bella perché in grado di parlare di ogni battito del cuore in maniera armoniosa, grazie al suo andamento equilibrato e melodioso.
Il progetto “From Page ti Stage. Engage the Albanian Diaspora in cultural development between Italy&Albania” è stato finanziato da OIM Italia nel quadro dell’iniziativa A.MI.CO. Grants 2023 con il sostegno della Cooperazione Italiana allo Sviluppo.
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